Aggiornamento al 17/3/2013
Aggiornamento al 06/2012
ELETTRODOTTO AEREO 380KV FANO-TERAMO
(MEMORIA)
Il 30 giugno 2005 è stata avviata dalla Società TERNA S.p.A. (gestore reti ex ENEL) la fase di progettazione di un nuovo elettrodotto da 380 KV che dovrebbe attraversare la regione Marche da Fano sino a Teramo, da assoggettare a Valutazione Ambientale Strategica V.A.S. .
Il progetto, destinato ad essere accettato distrattamente come opera indispensabile per lo sviluppo, con il trascorrere del tempo viene sempre meglio valutato e mostra sotto il profilo ambientale i propri aspetti di criticità. L’opera prospettata appare sempre meno necessaria e sempre meno insostituibile con altre soluzioni di minore impatto sul territorio. In ogni caso la Valutazione sino ad oggi condotta non ha ancora prospettato vere soluzioni alternative, come si converrebbe invece nei procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale.
Solo alcuni anni più tardi rispetto all’avvio delle procedure i cittadini prendevano conoscenza della portata del nuovo elettrodotto ad altissima tensione. Nel marzo 2011 alcuni cittadini della provincia di Ancona, venuti a conoscenza del passaggio sulle loro proprietà di un nuovo mega elettrodotto ad altissima tensione (380.000 V) progettato dalla società Terna riunivano le proprie idee e quindi costituivano il Comitato Territorio Sostenibile, che ha come scopo l’informazione e la sensibilizzazione dei cittadini e delle istituzioni della Provincia di Ancona sul progetto e sul suo impatto sui nostri territori. Nel mese di marzo dello stesso anno 2011 la nuova Amministrazione Comunale di Monte San Vito, appena insediata, prendeva conoscenza del lavoro tecnico precedentemente espletato attorno al cosiddetto tavolo tecnico di coordinamento e assumeva una nuova e chiara decisione con la quale intendeva tutelare il territorio nella sua più piena valenza.
I Comitati partivano da questa delibera di un piccolo comune con rinnovata fiducia ed organizzavano assemblee proprio a partire dalla sala Carlo Urbani di Monte San Vito.
Il tempo che trascorre dimostra sempre più chiaramente che l’ambiente con tutte le sue peculiarità naturali ed umane non può sopportare di essere sempre sacrificato in nome di nuove tecnologie non sempre indispensabili e che la tutela del territorio è possibile tutte le volte che le migliori energie della società si riuniscono per riflettere.
L’attenzione sollevata dai comitati e la nuova sensibilità attorno alle questioni ambientali muoveva una serie di azioni politiche nel territorio. I Comuni interessati ed anche l’Amministrazione Provinciale si attivavano attorno alla questione. In data 27 febbraio 2012, la II Commissione Consiliare “Sviluppo Sostenibile e Governo del Territorio” della Provincia, al termine di alcune iniziative ed azioni politiche consentiva un’audizione del “Comitato Territorio Sostenibile” che ne aveva fatto richiesta (acquisendo un documento prodotto dal Comitato), quindi si pronunciava il Consiglio Provinciale.
Stralcio dell’atto del Consiglio Provinciale
ATTO DI CONSIGLIO del 05/04/2012 n. 50
ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DALLA II COMMISSIONE CONSILIARE SULL’ELETTRODOTTO AD ALTISSIMA TENSIONE FANO-TERAMO – STATO DELLA CONCERTAZIONE E CHIARIMENTI DA RICHIEDERE ALLA REGIONE MARCHE.
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“Il Consiglio Provinciale di Ancona
PREMESSO che, al fine di razionalizzare e potenziare la rete nazionale di trasporto dell’energia elettrica, costituita dagli elettrodotti ad alta ed altissima tensione:
- il 30 giugno 2005 è stato firmato un Protocollo d’Intesa tra la Società Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale S.p.A. (ora TERNA), la Regione Marche, l’Unione delle Province Italiane della Regione Marche, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani della Regione Marche e l’Unione Nazionale delle Comunità Montane della Regione Marche con l’intento di procedere congiuntamente al perseguimento degli obiettivi di uno sviluppo sostenibile nel settore energetico applicando, attraverso una graduale sperimentazione, la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) agli interventi di sviluppo della rete elettrica ricadenti nel territorio regionale;
- come previsto dall’art. 4 del Protocollo d’Intesa, il 26 gennaio 2006 presso la Regione Marche si è insediato un Tavolo Tecnico di Coordinamento costituito dal Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale S.p.A., dalla Regione Marche, dalle Province (UPI Marche), dai Comuni (ANCI Marche) e dalle Comunità Montane (UNCEM Marche);
- gli incontri del Tavolo Tecnico di Coordinamento si sono succeduti presso la Regione Marche con cadenza mensile.
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CONSIDERATO che negli ultimi mesi si sono susseguiti alcuni atti (delibere di Giunta o Consiglio, pareri) complessivamente critici – se non fermamente contrari – riguardo l’attraversamento dei rispettivi territori, da parte dei comuni di Ostra, Monte San Vito, Senigallia, Santa Maria Nuova, Osimo, Polverigi, Unione dei Comuni “Agugliano – Camerata Picena – Offagna – Polverigi – Santa Maria Nuova”; che tuttavia, in viaria misura si sono però dichiarati disponibili a non interrompere il confronto;
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Tutto ciò premesso il Consiglio provinciale
IMPEGNA
La Presidente e la Giunta provinciale affinché sollecitino la Giunta della Regione Marche ad esprimersi riguardo:
- all’attualità e sussistenza della effettiva necessità dell’opera, in relazione alle esigenze energetiche locali, al forte sviluppo delle fonti rinnovabili ed a distanza ormai di quasi sette anni dall’iniziale previsione;
- alla reale priorità dell’opera e sui tempi ipotizzati di realizzazione;
- al possibile contrasto con le strategie delineate nel Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) che la Regione stessa ha approvato il 16 febbraio 2005;
- alla idoneità della soluzione aerea dell’elettrodotto come la migliore rispetto ad altre macroalternative;
- alla sostenibilità dell’opera in relazione alle aspettative ed esigenze di sviluppo del nostro territorio e rispetto al danno a carico del paesaggio, quale bene immateriale da trasmettere alle future generazioni, nonché come principale risorsa per l’economia locale basata sull’agricoltura e sul turismo, danno difficilmente quantificabile e risarcibile con le compensazioni economiche previste da Terna;
- alla sostenibilità dell’opera in relazione all’eventuale possibilità di azioni biologiche sugli organismi viventi, coinvolgendo gli organi regionali competenti per materia;
- quale risarcimento per il danno a carico dei singoli cittadini coinvolti dalla realizzazione dell’elettrodotto, tale da comportare un deprezzamento delle attività imprenditoriali (agriturismo, strutture di ricettività diffusa), che si verranno trovare nella zona dell’opera, con pesanti ricadute economiche e patrimoniali.”
SINTESI DELLE CRITICITÀ
Risultano a questo club le sotto specificate criticità:
le valutazioni sino ad oggi evidenziate non hanno preso in effettiva considerazione proposte progettuali alternative;
l’ambiente, con tutte le sue peculiarità naturali ed umane non può essere ulteriormente sacrificato a spese di un’opera tecnologica per la quale non esiste la dimostrazione della necessità e della indifferibilità;
preoccupazione per la salute umana e per l’integrità del territorio e del paesaggio;
l’idoneità dell’elettrodotto aereo rispetto ad altre soluzioni di trasporto di energia alternative;
la sostenibilità dell’opera in relazione alle aspettative ed alle esigenze di sviluppo del nostro territorio. Sono di palmare evidenza i danni a carico del paesaggio, in primis per la percezione visiva e quindi i danni non meno trascurabili a carico dell’ambiente nella sua più ampia accezione. La principale risorsa certa e permanente per l’economia locale è basata sull’agricoltura, sul turismo e sugli effetti combinati di queste attività, il danno risulta difficilmente quantificabile e risarcibile con le compensazioni economiche previste da Terna, perché inciderebbe su un bene immateriale da trasmettere alle future generazioni;
un ulteriore elemento che contrasta la sostenibilità dell’opera è insito nell’eventuale rischio di azioni biologiche sugli organismi viventi.
Per alcune questioni specifiche