Mountain View lancia un servizio in collaborazione con Unesco, Getty e Wmf, per esplorare attraverso computer e dispositivi 132 località di interesse mondiale. Stonehenge e Versailles, ma anche Pompei e Villa Adriana
(ansa)
CONOSCERE in pochi clic i luoghi più belli della Terra, comprese meraviglie italiane come Pompei e le Cinque Terre: da oggi è possibile grazie a World Wonders, il nuovo progetto di Google che permette di esplorare online luoghi di interesse storico-culturale mondiale. Il sito è realizzato in collaborazione con Unesco, World Monument Fund e l’agenzia fotografica Getty Images ed ha come obiettivo la documentazione, anche per le generazioni future e a scopi didattici, del patrimonio artistico-culturale mondiale.
IMMAGINI: GOOGLE WORLD WONDERS 1
Attraverso World Wonders è possibile esplorare e visitare virtualmente ben 132 siti in 18 diversi Paesi: dai megaliti di Stonehenge agli antichi templi di Kyoto, dalla Reggia di Versailles al memoriale della pace di Hiroshima, passando per le bellezze naturali dello Yosemite National Park. Tra i protagonisti di questo progetto c’è anche l’Italia. Sono infatti decine le perle del nostro Paese accessibili da subito da World Wonders e visitabili grazie all’integrazione del servizio di mappatura fotografica di Google Maps, Street View.
E’ possibile, ad esempio, fare un viaggio virtuale nell’area archeologica di Pompei, ma anche a Castel del Monte, visitare i centri storici di Firenze, Napoli, San Gimignano, Siena, Urbino, Ferrara, Pisa. Le Chiese rupestri della Puglia e della città di Matera, le Cinque Terre, le Città tardo barocche della Val di Noto, la Costiera Amalfitana, i Trulli di Alberobello e Villa Adriana a Tivoli.
Accedendo a World Wonders non solo sarà possibile esplorare questi luoghi grazie a Street View, ma anche documentarsi sulla loro storia attraverso testi di approfondimento forniti dall’Unesco e sfogliare album fotografici virtuali o modelli 3D, messi a disposizione dai partner del progetto.
Questa sulle meraviglie del mondo è l’ultima iniziativa del Cultural Institute di Google, che ha già contribuiti a progetti in ambito culturale come la digitalizzazione in alta risoluzione dei Manoscritti del Mar Morto, dell’archivio di Nelson Mandela e la possibilità di ammirare online 30 mila opere d’arte in alta risoluzione attraverso il Google Art Project.
Pubblicato su http://www.repubblica.it/tecnologia/2012/05/31/news/google_e_le_meraviglie_del_mondo-36309650/
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