Messaggio del Segretario Generale in Occasione della Giornata Internazionale di commemorazione delle vittime dell’olocausto
Durante l’Olocausto persero la vita un milione e mezzo di bambini ebrei vittime della deportazione da parte dei nazisti e dei loro simpatizzanti.
Decine di migliaia di bambini disabili o appartenenti ai gruppi dei Rom e dei Sinti furono inoltre sterminati.
Erano tutti vittime di un’ideologia intrisa di odio che li etichettava come esseri “inferiori”.
Quest’anno la Giornata internazionale di Commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto è dedicata ai bambini, alle ragazze e ai ragazzi che hanno conosciuto il male e affrontato il terrore più atroce.
Molti rimasero orfani a causa della guerra o furono strappati via dalle loro famiglie.
Molti morirono di fame o malattia o furono uccisi direttamente dai propri persecutori.
Non sapremo mai quale contributo avrebbero potuto dare al nostro mondo.
Tra i superstiti, molti furono troppo scossi per poter raccontare le proprie storie.
Oggi, cerchiamo noi di dar voce a queste storie.
E’ per questo che le Nazioni Unite continuano a insegnare la lezione universale tratta dall’Olocausto.
E’ per questo che ci battiamo – ogni giorno, dovunque – per la tutela dei diritti e delle aspirazione della gioventù.
Infine, è per questo che continueremo a essere ispirati dal luminoso esempio di campioni dello spirito umanitario come Raoul Wallenberg, della cui nascita si celebra quest’anno il centenario.
Nel ricordare, oggi, tutte le vittime dell’Olocausto, giovani e anziani, faccio appello a tutte le nazioni affinché proteggano i più deboli e i più indifesi, indipendentemente da razza, colore della pelle, sesso o religione.
I bambini sono i più vulnerabili di fronte al peggio che il genere umano possa esprimere. E siamo noi a dover mostrare loro quello che il mondo ha di meglio da offrire.
L’articolo originale si trova su www.unric.org